Smerigliatrice

La smerigliatrice è una macchina che, a seconda del tipo, è in grado di molare, tagliare, sbavare e affilare. Viene chiamata anche mola o molatrice ed è formata da un corpo con motore elettrico alla cui estremità vengono fissati dei dischi abrasivi, spazzole metalliche, dischi diamantati, lamellari o vari tipi di fibra per lucidare.

Possono essere alimentate sia tramite cavo elettrico che a batteria, per queste in particolare, la potenza viene espressa in watt o volt.

I prodotti di questa categoria sono stati progettati da MAKITA, azienda che da più di 45 anni è leader in Italia per la vendita di elettroutensili professionali.
Ciò che caratterizza i loro prodotti oltre alla qualità e affidabilità è la presenza di sistemi innovativi al passo con i tempi, frutto di un costante lavoro di ricerca.

Esistono diversi tipi di smerigliatrice: angolare, dritta e pneumatica.
Quella angolare è la più diffusa e anche la più versatile anche in ambito professionale, industriale, artigianale e hobbistico.

Si può adattare a dischi di diversi diametri che vanno da 115 mm, 125 mm fino a 230 mm, elemento strettamente collegato alla potenza e al peso della macchina.
La macchina di diametro 115 mm risulterà più leggera, precisa e facile da movimentare ma garantirà uno spessore di taglio al massimo di 30 mm con potenza tra 500 e 900 watt.
Per il diametro da 125 mm si avranno prestazioni superiori con potenze tra i 750/1400 watt che grazie alla loro compattezza, assieme all’elettronica di oggi, risultano maneggevoli e utilizzabili in spazi ridotti e anche in grado di sopportare cicli di lavoro intensi. Con il diametro 230 mm, di potenza tra i 1800 e 2800 watt, si avrà una macchina più potente e per lavori gravosi, ma di contro avrà un peso maggiore, occuperà più spazio e dovrà essere utilizzata sempre con due mani.

Quella dritta (o assiale) è indicata quando si devono effettuare tagli in spazi difficili e presenta il disco in senso contrario alla smerigliatrice angolare.
È prevalentemente utilizzata come attrezzo per effettuare finiture, in special modo in campo metallurgico su fori, tubi o interni di strutture.

Infine c’è quella pneumatica, che essendo alimentata ad aria compressa, deve essere sempre collegata ad un compressore o impianto d’aria che, se è di ottima qualità, permette di diminuire notevolmente l’usura dell’utensile e di conseguenza i costi di manutenzione. Presenta dimensioni e pesi molto più ridotti, viene usata anche in piccoli spazi ed è adatta anche per cicli di lavoro intensivi.