Rivetti e Rivettatrici
Per determinare la lunghezza del rivetto, chiamato corpo, viene normalmente usata una regola fissa che consiste nel sommare gli spessori dei materiali da fissare (se di pari consistenza) e aggiungere mediamente 4 millimetri necessari per la deformazione del corpo e per avere il completo fissaggio del supporto. Nei rivetti a strappo strutturati il chiodo, dopo l’applicazione, rimane bloccato internamente alla boccola e questo permette di raggiungere i maggiori valori meccanici espressi in newton (rapporto chilogrammi newton corrisponde a 1 kg /10 nm) tra queste tipologie di prodotto.
Sono disponibili diversi tipi di rivetti. Rivetti a strappo in alluminio, in alluminio a testa tonda, in alluminio con apertura a fiore, alluminio a testa larga, in acciaio inox, rivetti stagni ed inserti filettati. I rivetti a strappo in alluminio sono i modelli maggiormente utilizzati per fissare i materiali più comuni, il corpo del rivetto è in alluminio mentre il chiodo è in acciaio. Essendo il corpo in alluminio le resistenze meccaniche sono di media capacità. Sono fornibili dal diametro 3 al diametro 8 nelle varie lunghezze, che sono proporzionalmente crescenti in base al diametro (più cresce il diametro più si trovano disponibili lunghezze maggiori).
Sempre in alluminio esistono anche la versione con la testa larga e i modelli colorati, che si possono avere in varie finiture di colorazione e per quantità anche in riferimento alla cartella Ral tedesco. La versione con corpo in rame e chiodo in acciaio, indicati di norma per l’assemblaggio di rame e i suoi derivati. I rivetti tutto inox con corpo in inox, chiodo in inox A2/Aisi 304 e corpo in inox A4/Aisi 316 utilizzati principalmente in tutti gli ambienti dove è necessaria una lunga durata evitando la formazione di ruggine, pertanto impiegati nei settori nautico ed alimentare. L’Aisi 316 è più indicato nell’impiego marino. I rivetti stagni si differenziano dagli altri in quanto la boccola fa da chiusura ermetica all’interno del corpo del rivetto per diminuire la fuoriuscita dei liquidi ed evitarne il ristagno nel corpo del rivetto, rallentando l’effetto di ossidazione.
I rivetti a fiore vengono così definiti in quanto il corpo in alluminio durante il serraggio si apre come i petali di un fiore, permettendo il fissaggio su materiali morbidi e di poca consistenza, come la vetroresina e tutti i materiali isolanti.
Ci sono diversi rivetti strutturati e la scelta dovrà essere fatta in base alla richiesta di applicazione. Gli inserti filettati permettono di creare filettature su lamiere preforate non accessibili posteriormente. Il loro principio di utilizzo corrisponde a quello del rivetto, poiché anche in questo caso quando viene tirato, il corpo si deforma e si blocca sulla lamiera ma con in più il vantaggio di avere un foro filettato dove si può inserire una vite, nelle misure da M.3 a M.16. Sono fornibili in vari materiali tra cui acciaio zincato, inox, alluminio ed ottone e varie teste, ovvero tonda, svasate e ridotta. Inoltre il corpo può essere di forma cilindrica, semi-esagnonale, esagonale totale, aperti o stagni. Le rivettatrici e i tirainserti sono utensili indispensabili per poter utilizzare i rivetti a strappo e gli inserti filettati.
Per l’applicazione di questi prodotti l’utensile da utilizzare può essere ad azione manuale, pneumatico od oleopneumatico; quest’ultimo è il prodotto che riteniamo più indicato per l’utilizzo intenso/industriale in quanto deve essere collegato all’aria compressa, la quale mette in pressione l’olio che crea l’energia per muovere il pistone riducendo, quasi del tutto l’usura nell’utilizzo intensivo. Le rivettatrici lavorano con rivetti riferiti ad un dato intervallo di diametro, di tipo, materiale e di ciclo lavorativo. Per individuare il prodotto a voi più indicato abbiamo a vostra disposizione il nostro servizio tecnico che vi consiglierà e risponderà alle vostre esigenze.